Waterfall Management VS Agile Management
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Mi sono incuriosita di recente a questo approccio manageriale riscontrando grandi richieste nel mondo dell’on Line in continua espansione e soprattutto crescita economica, tanto da convincermi di una certa correlazione tra approccio manageriale Agile e crescita finanziaria. Ho letto tanto a riguardo e francamente vedo delle grandi opportunità nell’utilizzo di questo approccio anche nel retail fisico in Italia… perché se penso all’approccio USA, onestly, vedo già delle implementazioni non poco diffuse (come sempre noi siamo un po’ indietro)! Ma prima cerchiamo di capire di cosa si tratta… (#pipponetime) Nato negli anni 2000 questo approccio è originariamente pensato per lo sviluppo di software, basato sulla distribuzione continua di varie versioni di esso, creati in modo rapido e interattivo. Un approccio fortemente dinamico che presto si è fatto strada nel Project management fino ad arrivare a essere oggetto di studi di vari corsi e master in Project Management presenti sul mercato. Alla base di questo approccio vi è un Manifesto per lo sviluppo Agile del software, al suo interno sono 4 gli aspetti chiave a cui il team agile deve dare priorità: Individui e interazioni rispetto a processi e strumenti Un software efficiente rispetto ad una documentazione esaustiva La collaborazione col cliente rispetto alla negoziazione dei contratti La preparazione ad affrontare il cambiamento rispetto all’esecuzione di un piano L’approccio agile al lavoro è nato per far fronte ai limiti del Metodo a Cascata (che invece trova le sue origini nei primi del 900 con la catena di montaggio di Henry Ford) basato […]

La Brand Reputation come leva di vendita
la Brand Reputation

Facebook, Google, Twitter.. e potremmo continuare, ovunque nel web è possibile ormai trovare opinioni, feedback, recensioni, sui prodotti e aziende. Pensiamo al modello di Amazon che fa delle recensioni una forte leva di vendita tanto da filtrare i suoi prodotti in base ad esse escludendone alcuni, o al mondo alberghiero, alla ristorazione. Ormai siamo abituati nel nostro quotidiano a scegliere in base ad esse: le recensioni. In un mondo social come quello attuale i feedback diventano pubblici e condivisibili ovunque, una sorta di passaparola globale, sempre attivo e aggiornato in tempo reale;  un’attività commerciale quindi deve fare i conti con essi che potrebbero farla crescere o fallire in meno di una manciata di like. In questo contesto come si posizionano le aziende? Comprereste mai delle scarpe prodotte da un brand che è al centro di uno scandalo per sfruttamento del lavoro minorile? Se doveste scegliere tra un prodotto di un marchio impegnato nell’economia sostenibile, con un packaging totalmente riciclabile o lo stesso prodotto ma di un brand per nulla attento a questi temi, scegliereste solo in base al prezzo? Credo di no. Quindi mi chiedo: l’evoluzione di tutto questo non sarà molto presto applicabile a tutti i settori e temi della vita? Saremo portati a scegliere (per molti versi già lo siamo) in base ai feedback il cibo, l’abbigliamento, la location per le vacanze e perché no anche il lavoro! Prendiamo come spunto Amazon, un business in crescita esponenziale sulla bocca di tutti, uno stesso prodotto venduto allo stesso prezzo […]

Disegnare la pubblicità_Milano

  I muri di Milano e New York The new advertising. Siamo in casa Gucci che in un progetto bellissimo risponde a una domanda molto attuale. Come si trasforma la pubblicità? Cosa l’arte del fashion si inventa per stupire il suo pubblico sempre più esperto? Abbiamo già visto i video musicali, sicuramente YouTuber e instagrammer che fanno del gran product placement. Una modalità molto raffinata è quella dei Gucci Wall: muraler dipinti a mano a metà strada fra installazione artistica e commerciale, con una forte connotazione di responsabilità sociale e riqualificazione urbana. L’idea nasce qualche anno fa e diventa ormai un trend della vita della città che per ogni evento, ogni lancio di collezione o prodotto della famosa casa di moda, attende l’uscita della nuova istallazione, idea futuristica e comunicativa, in uno dei muri ormai più famosi della città. Questo è un forte mix tra moda e vita quotidiana: il brand entra nella vita dei suoi clienti anche fuori da contesto shopping, durante l’ora dell aperitivo è lì con lui, durante la pausa caffè, l’esperienza va oltre lo store, esce fuori e pervade le vite. Il famoso muraler di Milano è in corso Garibaldi, di fronte a uno dei bar più popolari della città.

The first of mall

Centro commerciale… una città nella città, un paradiso nel sogno… composto da mille luci, colori e suoni, mille volti, insegne e voci. Questa era la descrizione dei moderni centri commerciali nati nei primi degli anni 50 negli USA. Oggi li vediamo in modo o un po’ diverso a seconda del lato in cui ci troviamo, cerchiamo di capirlo… CLIENTI= Per loro il posto ideale dove fare shopping, sopratutto per le donne, tanta scelta, svariati brand e prezzi, tutti agglomerati in pochi mq, sotto una stessa cupola con aria condizionata, bar, ristoranti, aree relax e spa… insomma, il paradiso. ADDETTI AI LAVORI= migliaia di ingressi al giorno, concentrati di famiglie, cani, carrelli e passeggini tutti nello stesso mq! Mix iper variegato di clientela, personalità, etnie e generazioni… incredibile tutte che entrano nello stesso posto, attirate da qualcosa.. ognuna da qualcosa di diverso, è divertente, stimolante.. ma tanto tanto difficile da gestire! Eh si la vita nei cc non è facile per gli addetti ai lavori, bisogna essere dei camaleonti, pragmatici e veloci, reattività e ritmo le parole d’ordine! E’ incredibile come i clienti quando entrano in un cc abbiano dei comportamenti totalmente diversi rispetto in un negozio in centro storico, eh si, la vostra aspettativa miei cari clienti è diversa, il tempo che avete a disposizione varia, la vostra percezione del prodotto e del contesto è diverso… ci sono studi e studi che analizzano i nostri comportamenti di consumatori e aziende che addirittura per offrire servizi sempre più mirati ai loro […]

Conta persone

Ebbene si, esiste questa macchina infernale! Da ieri gira sui social un video che riporta un grave servizio denuncia di La7 riguardo il trattamento delle venditrici all’interno dei negozi, dello stress al quale sono sottoposte, ansia e frustrazione, tutto a causa del contapersone! Ho già parlato in un altro post del cr o famoso tasso di conversione, spiegando già a quali scopi serve: non solo a valutare l’operato delle venditrici, ma a capire quale tipo di formazione e suggerimenti dare, quali interventi mirati fare sulle coperture di personale in base ai flussi di ingressi, proprio per far sì che il famoso stress di cui si parla nel servizio non arrivi a causa della scarsa presenza di altre colleghe nelle ore più forti a supporto; e come farlo se non con il conta persone? come capire se un negozio ha un allestimento accattivante e che attira il gusto dei clienti o no? o ancora come sapere se il negozio in questione con molti o pochi ingressi conferma o smentisce l’idoneità per il marchio a stare su quella piazza specifica… via o centro commerciale? Ho solo una cosa da rispondere a Luciana Coluccello (artefice del servizio): con esso, ha solo reso un grave danno alle migliaia di persone che ogni giorno fanno di questo lavoro parte positiva della loro vita, provando a divertirsi ogni giorno, avendo come unico obbiettivo la felicità e del cliente e di conseguenza la soddisfazione di ciò che fanno. È stato descritto un mondo di terrore, con delle […]

Shopping d’estate

Che caldo!!!! È ufficialmente iniziata l’estate, ormai il conto alla rovescia alle ferie è iniziato e le mete turistiche più gettonate iniziano a riempirsi di turisti: i piccoli paesini di mare o montagna si animano come per magia, i locali sembrano più belli e sfarzosi con arredamenti rinnovati e moderni e i negozi restano aperti sino a tardi la notte… e sono proprio loro che ci interessano! Proprio oggi sono stata a Forte dei Marmi, (attenzione, per lavoro non per villeggiatura… MAGARI!) È stato bello analizzare il mondo retail da una prospettiva diversa, facendo valutazioni e analizzando strategie diametralmente opposte a quelle di piazze commerciali molto diverse al momento, come Milano o Torino. Quei piccoli centri turistici che in bassa stagione sembrano dei deserti dove appena si vedono passare le balle di fieno, dove i clienti sembrano degli miraggi in pieno deserto, d’estate SI ANIMANO DI NUOVA VITA. Si popolano di stranieri, di nuove tendenze di innovazione e avanguardia. È proprio questo quello che ci piace no!? Trovarci in vacanza e scoprire quello che ancora non conosciamo: non solo posti nuovi ma anche i trend che ancora non abbiamo visto… Il nostro cervello e il nostro inconscio sono più aperti e predisposti all’insolito, a tutto ciò che è novità, siamo più ricettivi al “diverso ancora mai selezionato e visionato”… ecco che il retail si adegua all’esigenza! Veloci sempre come i fulmini! Così troviamo i cappotti in lana o i pantaloni di pelle a Rimini, le borse in pelliccia a Porto […]

SALDISALDISALDI

Siamo ormai arrivati al cont down finale… 2 luglio data ufficiale di inizio dei saldi in tutta Italia ad eccezione della Sicilia che anticipa di 1 giorno. Il 2 si salvi chi può!!! Almeno una volta nella vita tutti abbiamo detto la frase “va be non lo compro ora, ormai aspetto i saldi!” Sicuri di trovare lo stesso articolo ma ad uno sconto succulento, magari un 50% (il metà prezzo è sempre allettante) BEH OGGI CI SIAMO! Alle ore 10.00 la maggior parte dei negozi apriranno le loro porte al pubblico.. Io dire una frase più azzeccata: SI APRONO LE GABBIE! Sì perché per me onestamente durante i saldi (sia da cliente che da lavoratrice del settore) sono un momento dove ogni uomo donna e anche bambino vengono posseduti da una forza extra terrena, da un mostro a due facce che può essere il dolce sguardo del “ho trovato a sconto la giacca che tanto filavo per tutta la stagione” al “brutta meritrice l’ho vista per prima io quella maglia!!! È mia! poi a te non statebbe neanche vista la pancia che hai!” … A I U T O. E in mezzo ci siamo noi: poveri addetti alle vendite, store manager, magazzinieri, che oltre ad aver appena passato una settimana di inferno tra preparativi: divisione dei magazzini, allestimento estenuanti fino alle 2 del mattino, riassortimento e ricezione merce pre saldo (che per chi non lo sapesse comporta lo scaricare colli di diverse dimensioni e peso, contenenti X numero di capi […]

Who’s trend?

Nuovo giro nuova stagione! Eccoci di nuovo da capo: inizia una nuova stagione di tendenze, di sfilate, redazionali, copertine, pubblicità… e di nuovo la fatidica domanda “cosa fará tendenza questa stagione?” Allora è lì che iniziamo la nostra ricerca, consultiamo siti e giornali, riviste per capire cosa la moda detta per la prossima estate, qual è il must have della stagione? Tra le mille pagine di giornali, copertine eccolo che spicca il trend.. Un colore.. Un mood iconico, un trend particolare: glitter..tutto luccica questa stagione! Un colore… rosso ciliegia! Un mood… vintage! Un must have… Pantalone dandy! Insomma iniziamo a mettere in dubbio il nostro intero guarda roba, ogni abbinamento non ci sembra adatto: iniziamo la nostra ricerca del look perfetto! Alla moda! E sappiatelo questa ricerca risulta vergognosamente dispendiosa se si lavora in un negozio d’abbigliamento! Ogni nuovo arrivo (che per chi non lo sapesse nel retail si ha minimo una volta a settimana) diventa un must have! Un capo che bisogna assolutamente avere!!! Pena: il totale senso di inadeguatezza nei confronti del mondo… Catastrofe! La questione diventa molto seria quando le grosse e furbissime aziende del retail mettono in atto le steategie commerciali pensate ancor prima dell’inizio della stagione, quando il trend ancora non esisteva, o meglio ne esisteva un altro, quello della stagione passata. Vi siete mai chiesti come sia possibile che dopo poco tempo dalle sfilate dei grandi marchi del lusso, troviate nei negozi retail medio/bassi le copie quasi perfette dei capi visti sfilare in passerella!? […]

CP

CP, people counter, convartion rate, conta persone, conversione, sono i svariati modi per definire un indicatore di vendita, o meglio uno strumento, il conta persone appunto, che ci permette di analizzare il tasso di conversione all’interno di un negozio, e quindi uno dei nostri parametri di vendita, o meglio, l’efficacia della vendita. Non avete mai visto agli ingressi dei negozi strani dispositivi posizionati ai lati della porta, simili quasi a delle barriere antifurto? Di solito sono adornati da maglie appoggiate sopra o fogli appiccicati con l’unico scopo di falsare i dati… Ecco questi aggeggi si chiamano conta persone, ovvero dei dispositivi elettronici che contano i flussi di ingressi nel negozio, in pratica contano quante persone ogni giorno entrano nel tuo negozio. I più moderni sono posizionati al soffitto, fattore che rende impossibile la falsificazione dei dati. Il dato rilevante è dato dal numero di ingressi, e quindi i possibili clienti che acquistano, in riferimento al numero di scontrini effettivamente emessi. Quindi quanti ingressi io riesco a convertire in vendita, la percentuale derivante da questo calcolo è il tasso di conversione: Ingressi 100 Scontrini 40 Tasso di conversione 40% 40% di conversione!!!!!!????? Seeeee utopiaaaaaa!!!! Immaginate quante persone ogni giorno entrano in un numero indefinito di negozi! Pensate anche voi quando andate a fare shopping il sabato pomeriggio in centro, in quanti negozi comprate qualcosa? 2? Massimo 3? Ecco, ora pensate invece nello stesso pomeriggio in quanti negozi siete entrati? Anche solo per 30 secondi, per vedere quella giacca della vetrina, o […]

Dietro lo shopping

Dopo 30 anni di vita consumistica, questo mi sembra semplicemente un passo doveroso: 30 anni passati da bambina a ragazza, a donna… circondati, costellati e ricchi di tanto, amatissimo, compulsivo, shopping sfrenato. Giri e giri, pomeriggi e giornate intere dentro mall e centri commerciali, in vie dello shopping rinomate e famose nelle più disparate città del mondo. Inizialmente senza capire neanche lontanamente cosa ci fosse dietro quei mondi incantati di desideri e camerini, di vetrine luminose e nuove ogni settimana, di commesse gentili o scorbutiche… di taglie o colori mancanti, di modelli riassorbiti o fuori produzione. Solo alla veneranda età di 24 anni ho iniziato a capire che diamine di lavoro disumano, straziante, che ti succhia anima è corpo, vita, gioia e amore sia il lavoro nel retail, e per retail sia ben chiaro intendo ogni singolo negozietto che si interfaccia al pubblico più variegato e prova a vendere beni non di prima necessità (quindi voi dei supermercati mi spiace non siete contemplati)! Solo a 24 anni quando ho iniziato la mia formazione come area manager in uno dei retail più grossi d’Italia ho capito che lavoro c’è dietro un negozio che tutti i giorni permette a noi comuni clienti di entrare, toccare, guardare, misurare e pagare degli articoli disponibili.. Si perché signori dall’avere un determinato pantalone in quella Tg e colore in quel determinato momento nel negozio in cui proprio tu sei entrato.. all’acquistarlo, vi garantisco.. Ce n’è tanta di strada da fare!!! Questo blog servirà un po’ a […]